La fotografia come passione, come hobby evoluto. Quando mi è tornata la voglia di fare foto, la mia scelta è ricaduta su Nikon. Perché? La mia logica è stata abbastanza semplice: sapevo che avrei acquistato una fotocamera reflex prodotta da uno dei marchi più presenti sul mercato, Canon o Nikon. Entrambi, pur con le loro peculiarità tecniche, sarebbero stati in grado di offrirmi splendidi risultati ed ognuno di loro aveva a disposizione un catalogo pressoché infinito di lenti. In sostanza erano i due principali operatori in grado di fornire un sistema veramente completo e di indubbia qualità.
Qual è stato, allora, l’ultimo fattore che ha influenzato la mia decisione? La sensazione “alla mano”. Sono andato in un negozio adeguatamente fornito ed ho provato a tenere in mano entrambe le reflex dei due produttori fra cui avrei operato la scelta finale. La Nikon la sentivo meglio e i comandi fisici presenti sul corpo soddisfacevano le mie aspettative. Semplicemente.
Non è una cosa da poco, se si considera quanto tempo si trascorre con la fotocamera in mano.
La macchina non deve essere un pensiero, qualcosa che potrebbe diventare una distrazione quando si sta cercando di scattare una foto. La macchina deve essere un mezzo (ragionevolmente affidabile) con cui tradurre in immagini le sensazioni visive di chi sta dietro al mirino.
Poi, piano piano, ho aggiunto altra attrezzatura, un po’ per necessità (panzana colossale) e un po’ per pura curiosità.
E nello zaino, non tutto assieme:
Corpi macchina digitali
Corpi macchina analogici
Obiettivi
Comandi a distanza
Esposimetro esterno
Illuminazione ausiliaria
Filtri
Treppiedi
Borse e zaini
Roba che vola
Roba da appendere
Assistenti
Ovviamente porto con me durante le uscite fotografiche solo parte di questo materiale, anche perché per portarlo a spasso tutto contemporaneamente avrei necessità di un robusto e paziente mulo. E’ raro che quando scelgo di ritrarre paesaggi io decida di farlo sia in digitale che in analogico. Oppure: quando esco per caccia fotografica, soprattutto se i soggetti saranno presumibilmente a notevole distanza dalla mia postazione, in genere porto solo una fotocamera ed un paio di teleobiettivi. E ancora: se decido di scattare foto a pellicola con la Mamiya, già il solo corpo da quasi tre chili e i due obiettivi che ho in dotazione mi convincono a lasciare a casa tutto il resto. E così via.
Ma.
C’è un ‘ma‘. Come sempre. Se non si fosse capito, sono un amante delle vecchie fotocamere Nikon (e pure le altre mi affascinano, a dire il vero). Quando mi capita qualche ghiotta occasione (leggi: fotocamera tenuta maniacalmente o, addirittura, nuova) faccio il possibile per averla. Ed è così che, piano piano, ho aggiunto queste vecchie glorie alle nuove fotocamere di uso comune, con il fermo proposito di non lasciarle intristire inutilizzate in un armadietto ma di usarle, per rendere onore all’ingegno di chi ha creato queste piccole meraviglie:
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