La Nikon FM3a è probabilmente l’ultima fotocamera reflex con messa a fuoco manuale ad essere stata realizzata. E altrettanto probabilmente è anche una delle migliori mai prodotte. Questa macchina fotografica ha una storia interessante. E’ l’ultima reflex meccanica realizzata da una grande casa produttrice ed è l’unica ad essere stata rilasciata in questo secolo: la sua progettazione è iniziata nel 1998, i prototipi pre-produzione sono stati presentati nel 2000 e la Nikon FM3a è stata lanciata nel 2001; è rimasta sul mercato solo per cinque anni e la sua produzione è cessata nel gennaio del 2006. Come detto questa è stata l’ultima macchina fotografica meccanica di Nikon perché la FM10 (unica fotocamera analogica a listino fino a poco tempo fa insieme alla ammiraglia 35mm F6, ancora presente) è stata progettata e prodotta da Cosina su licenza Nikon. Il lignaggio della FM3a è riconducibile a tre linee Nikon: la gloriosa serie F, la serie FE in cui Nikon ha progressivamente introdotto tutte le funzioni elettroniche e di automazione e la serie FM che è rimasta fedele alla natura meccanica (e di assoluta robustezza) dopo che la serie F ha abbracciato elettronica e motorizzazione con la F4.
Otturatore ibrido – Ciò che rende la FM3a piacevolmente speciale non è tanto la sua natura meccanica ma il fatto che, a quanto ne so, è l’unica fotocamera con controllo dell’otturatore sia meccanico che elettronico con la possibilità di utilizzare tutte le velocità di otturazione previste anche in mancanza della batteria nella fotocamera (a proposito sono necessarie due LR44 alcaline a bottone, visto che le originarie SR44 non sono più prodotte). Tanto per fare un esempio banale: la Leica M7 non è in grado di farlo senza batterie e il suo otturatore può funzionate solo a 1/60mo o 1/125mo di secondo. L’otturatore della FM3A può arrivare fino ad 1/4000mo di secondo meccanicamente, partendo dalla posa B (bulb) senza batterie. Quando invece nella fotocamera sono presenti le batterie e si fotografa utilizzando la modalità a priorità di diaframma, si può scattare utilizzando l’intera gamma di otturazione, ipoteticamente anche a 1/875mo di secondo se la misurazione esposimetrica lo richiede.
Misurazione, indicatori e lenti – La FM3a è decisamente analogica. Il sistema di misurazione è a media ponderata centrale, ma la chicca è come questa misurazione viene visualizzata: tramite una lancetta aghiforme che indica in modo continuo quella che dovrebbe essere l’esposizione corretta secondo la fotocamera. Più analogico di così! La fotocamera è in grado di leggere gli indicatori DX sui rullini della pellicola per il valore ISO oppure consente di impostarlo manualmente. Tutti gli obiettivi Nikon prodotti dopo il 1977 possono essere utilizzati sulla FM3a ad eccezione dei G mentre le lenti pre AI possono essere utilizzate con il metodo stop-down. Interessante e non scontato su una fotocamera meccanica il pulsante AE per il blocco dell’esposizione.
Costruzione – L’obiettivo di Nikon relativamente alla FM3a era di costruire una fotocamera che potesse sopportare anni di uso costante. Proprio per questo realizzò la scocca in ottone, ma non solo. Durante lo sviluppo del progetto, Nikon, desiderosa di testare la fotocamera in situazioni reali e condizioni estreme, inviò i prototipi in Antartide per quattro mesi e ne ricavò informazioni preziose che influenzarono la costruzione finale. E’ vero che il corpo non è tropicalizzato come le attuali fotocamere pro, ma il corpo della FM3A è in grado di gestire le condizioni estreme molto bene.
Funzionamento – E’ un piacere usare la FM3a. E’ robusta ma non pesante ed il vostro collo vi ringrazierà a fine giornata. La fotocamera si attiva arretrando un poco la leva di avanzamento della pellicola; diversamente non è possibile attivare l’otturatore e nemmeno effettuare le misurazioni esposimetriche, con il risultato di preservare la batteria (per l’esposimetro) e di non effettuare scatti accidentali. L’avanzamento della pellicola è rapido e sicuro ed offre quella lieve resistenza che, dal punto di vista personale, è rassicurante. Stesso discorso per l’otturatore: non è morbidissimo ma considero anche questo un pregio. Discorso diverso per il selettore delle sensibilità ISO: è vero che la sua configurazione mette al riparo da modifiche accidentali che rovinerebbero le fotografie, ma è effettivamente un poco difficoltoso da utilizzare. Essendo una fotocamera ad esposizione automatica con priorità di diaframmi è possibile compensare l’esposizione di + o – due stop, con incrementi di 1/3 di stop. E, per le situazioni limite, sul retro c’è il pulsante AE di blocco dell’esposizione. Sul davanti c’è il tasto per l’anteprima della profondità di campo e un timer meccanico (anche se può far scattare l’otturatore elettronico in modalità AE). Inoltre è da segnalare che Nikon ha inserito anche una leva per le esposizioni multiple. Il mirino è molto luminoso ed il sistema di messa a fuoco è con telemetro graduato con immagine spezzata.
Conclusione – La FM3a è stata un risultato notevole per Nikon. Quello che sorprende è che la casa nipponica abbia investito un sacco di risorse per la ricerca e lo sviluppo di questa fotocamera (e, soprattutto, dell’otturatore ibrido) quando era chiaro i giorni delle reflex analogiche erano un po’ meno luminosi. Oltre a questo non è andata al risparmio con i materiali costruttivi, con il risultato di ottenere una fotocamera che non sfigurava affatto al cospetto di “colleghe” decisamente più considerate (qualcuno ha detto Leica?).
2 Comments
Un ottima fotocamera per chi ama fare Street Photography. Io ho avuto la FM2 new, mi trovavo bene, leggera e maneggevole … questa con l’esposizione automatica è adatta di più. Ottima anche la scelta della Tracolla…. Tu hai avuto modo di provare questo obiettivo cosi compatto? Come va?
Questo obiettivo ce l’ho in dotazione. Sincerità? E’ esteticamente bellissimo, leggero, si integra perfettamente con la fotocamera. Unico neo? La qualità non è pari alla bellezza (parliamo di cercare il pelo nell’uovo, eh). Ma, torno a ripetere, è veramente bellissimo. Io l’ho acquistato usato e mi dispiace che il venditore non avesse disponibile anche il suo paraluce originale anch’esso esteticamente fantastico. Hanno impiegato parecchi anni a farne uno così bello nel mondo digitale.