Seconda “cattura”, dopo quella del Martin Pescatore di qualche mese fa, a cui tenevo in modo particolare: la cinciarella. Come da abitudine, l’Oasi LIPU di Torrile (PR) si rivela una vera miniera di tesori della natura e, per chi è interessato come me, fotografici; armandosi di pazienza, c’è veramente la possibilità di togliersi diverse soddisfazioni con la fotocamera. Intendiamoci: nulla a che vedere con certi capolavori naturalistici che vedo su siti e social, ma già solo l’essere riuscito a fotografare un animaletto che stavo cercando da tempo, in modo sufficientemente nitido e in una luce tutto sommato piacevole è per me motivo di grande soddisfazione.
La cinciarella è un passeriforme lungo dai 10 ai 12 cm e con un peso attorno ai 12 grammi; ha un piumaggio che mi piace tantissimo, con una colorazione blu cobalto sulla nuca, sulle ali e sulla coda; ha una mascherina bianca attraversata da una linea nera all’altezza degli occhi, il dorso è verdognolo ed il petto è giallo; le zampette hanno una colorazione grigio-blu ed il becco è nero.
La cinciarella si ciba preferibilmente di insetti (afidi, larve, ragni) ma nella stagione invernale non disdegna semi, bacche e frutta; se si predispongono delle mangiatoie per la stagione fredda si nutre anche di semi di girasole, arachidi e delle palline di grasso farcite con granaglie.
Può nidificare ovunque: spaccature nei muri, ceppi, cavità degli alberi o anche nei nidi artificali; il periodo dell’accoppiamento inizia a febbraio e le uova (solitamente da 7 a 10) vengono deposte nei mesi da aprile a maggio; i piccoli godono delle cure di entrambi i genitori per circa una ventina di giorni.
La diffusione della cinciarella va da dall’Europa occidentale fino all’Asia occidentale e settentrionale e vive prevalentemente nei boschi collinari o delle zone pianeggianti ma non è raro trovarla nei frutteti o nei giardini alla ricerca di cibo.
E l’orso? Giusto, stavo scordandomene. Non sono arrivati i plantigradi a Torrile, tranquilli. L’orso era il mio compagno di capanno, ovvero un luogo in cui occorre restare il più immobili possibile, non produrre rumori e respirare solo quando strettamente necessario, perché gli animali vengono veramente a due passi. Ecco: fra sbuffi, schiarimenti di voce, calci involontari alla parete di legno del capanno, assestamenti continui di treppiede ed attrezzatura, giretto per sgranchirsi le gambe, assestamento della mimetizzazione, giretto per i bisogni e rumori assortiti, mi meraviglio di essere riuscito a vedere e fotografare la cinciarella.
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