Non è una novità, ma poiché mi sono deciso solo recentemente ad utilizzarne i servizi, volevo dire due parole su Lenstag, un sito internet usufruibile anche tramite applicazione per smartphone (indifferentemente per iOS e per Android).
Sia i fotografi professionisti che i semplici appassionati come me, dispongono di diversa attrezzatura fotografica, tanta o poca non ha alcuna importanza; ciò che conta è che l’acquisto di questa attrezzatura è costato parecchi sacrifici e, come purtroppo spesso accade, vedersela sottratta è veramente un danno materiale e morale non indifferente. Questo può accadere secondo modalità diverse: un furto in casa, un furto in auto, qualcuno che ci ruba lo zaino fotografico mentre siamo impegnati a scattare e la nostra attenzione è rivolta altrove ma il comune risultato di questi casi è il danno che riportiamo.
A parte attenzione e prudenza, non sono molte le armi con cui combattere questo problema: denuncia del furto subìto alle autorità, apertura di sinistro assicurativo (ammesso e non concesso di aver stipulato una onerosissima polizza su materiale fotografico, equiparata dalle compagnie alla polizza r. c. di un Boeing 747…), passaparola sui social.
Da un po’ di tempo, però, c’è anche la possibilità di utilizzare i servizi messi a disposizione dal sito Lenstag. Di cosa parliamo? E’ un metodo di catalogazione del proprio materiale fotografico, ideato da un ingegnere del settore mobile di Google (ecco spiegata l’ottima interazione del servizio con il web), che può essere di aiuto nel processo di ritrovamento. Il suo utilizzo è molto semplice: si accede al sito www.lenstag.com, ci si registra semplicemente con un indirizzo mail come login ed una password a piacere (1234 è inviolabile, ma anche 0000 non scherza…) e si inizia a compilare i campi del modulo con il numero di serie della vostra fotocamera, dei vostri obiettivi, flash, battery-grip, eccetera, integrando ogni compilazione con una foto dell’oggetto in cui si legga chiaramente lo stesso numero di serie; io ho compiuto questa operazione utilizzando l’applicazione sullo smartphone con la comodità di poter utilizzare la fotocamera dello stesso per inserire la foto. Inutile rammentarvi che i numeri di serie, in genere, si trovano sulla base della macchina fotografica (a volte sul dorso, nei modelli meno recenti), sul barilotto dell’obiettivo vicino all’innesto e così via.
E adesso? Una volta inseriti i dati del materiale, esso sarà automaticamente abbinato ad un codice numerico che indicherà tutto ciò che è nostro in una lista fruibile dalla comunità di Lenstag. Se chi ci dovesse aver rubato qualcosa tentasse di venderlo online, Lenstag, tramite un algoritmo legato al numero di serie che abbiamo registrato, ci invierà una mail avvisandoci del tentativo di vendita e di fatto regalandoci una speranza di trovare la nostra attrezzatura; e non è tutto: se il ladro pensasse di non vendere l’attrezzatura ma di tenerla per sé ed utilizzarla, l’eventuale pubblicazione di fotografie su internet verrebbe rilevata dal suddetto algoritmo grazie sempre al numero di serie contentuo nei dati Exif dello scatto e anche in questo caso riceveremmo una mail di avviso. C’è anche un’ultima possibilità, anch’essa utile per ritrovare materiale sottratto: se ci apprestiamo ad acquistare una macchina o un obiettivo usati, basterà inserire il numero di serie nell’applicazione ed in tempo ragionevolmente breve questa verificherà se lo stesso risulta appartenere ad oggetti rubati, di fatto evitandoci un acquisto incauto ed avvisando il vero proprietario della tentata vendita.
Come già accennato, sia il sito web che l’applicazione mobile sono semplici da utilizzare; la versione per smartphone è anche localizzata decentemente in lingua italiana. Il tutto è gratuito. Esiste anche una versione pro, a pagamento (attualmente 19 $ all’anno), che però ritengo più utile per gli utenti statunitensi, per una serie servizi aggiuntivi non godibili da noi.