Ci sono momenti in cui avverto il desiderio di rallentare, di lasciare da parte per un attimo la frenesia della fotografia digitale e tornare all’analogico, al tangibile, al ponderato, anche per riannodare i fili di un discorso abbandonato troppo presto.
Ho già raccontato altrove come io abbia iniziato a dedicarmi alla fotografia nel 2012 ma, in realtà, si sia trattato di un re-inizio, perché molti (molti) anni fa avevo già provato a tenere in mano una fotocamera analogica, con pochissima cognizione di causa, con meno ancora perizia e piano piano la spinta iniziale si era esaurita: mancanza di stimoli, di sostegno esterno e, perché no, difficoltà a gestire un hobby costoso.
Non ero messo malissimo ad attrezzatura, anzi: avevo una Yashica Fx 103, uno zoom tuttofare Tamron (non ricordo focali e caratteristiche tecniche) ed un gioiellino che avrei fatto meglio a conservare, col senno di poi: un 105mm Zeiss (anche qui la memoria vacilla). Allora utilizzavo i rullini per diapositive ma non era stata una gran scelta, per difficoltà tecniche intrinseche e sempre per costi di gestione.
Insomma, ho mollato tutto in breve tempo.
Ma, evidentemente, il tarlo non era stato debellato del tutto perché, pochi mesi dopo aver acquistato la mia prima macchina digitale, ho cominciato a gironzolare sui mercatini dell’usato alla ricerca di una macchina analogica ed ho trovato una Nikon F100. Al primo utilizzo è stata come una scossa elettrica: caricare il rullino, ponderare le impostazioni dello scatto, attendere lo sviluppo dei negativi dal laboratorio, sono passi che mi hanno riportato al volo indietro nel tempo.
Siccome però ho la testa dura e sono anche un poco fissato con le condizioni degli oggetti che uso, la F100 con il dorso appiccicaticcio che mi rilevava le impronte digitali ad ogni scatto mi lasciava insoddisfatto, e sono partito alla ricerca di una macchina nuova, sempre Nikon per poter sfruttare le ottiche che già possedevo per il digitale ed ho avuto la fortuna sfacciata di trovare una Nikon F6 nuova di zecca, imballata, perfetta.
Il resto è storia recente: ho fatto una piccola scorta di rullini che conservo gelosamente in frigo, in zona cassetta della verdura e, ogni tanto, accendo la macchina del tempo e faccio un salto nel passato.
Del resto credo proprio di essere in buona compagnia: navigando per il web, mi rendo conto che esistono un buon numero di siti dedicati alla fotografia analogica e di forum di appassionati della pellicola, pagine su cui trovo informazioni decisamente utili, una delle cose che mi era maggiormente mancata alla prima esperienza.
Leave a reply