Capita che fai un giro in una valle laterale dell’Alta Badia, un po’ nascosta forse, e di colpo ti ritrovi immerso in una atmosfera che ti ricorda il Midwest statunitense, con le baruffe, anche a base di fucilate, fra i clan familiari che abitano quelle zone e…
D’accordo, ho letto troppo e visto altrettanti troppi film.
In realtà la valle del Rio Seres è nota come Valle dei Mulini, Val de Morins, per la presenza lungo il suo corso di numerose macchine idrauliche. Nel tratto tra i due centri di Seres e Miscì, posti rispettivamente sulla sinistra e sulla destra del torrente, sono concentrati otto mulini ad acqua, due dei quali dotati di una doppia ruota, ed una teleferica ad acqua. Come spesso accade, si rimane a bocca aperta al pensiero di quanta ingegnosità e di quanta fatica sia occorsa all’uomo per costruire e far funzionare queste strutture, in un ambiente non agevole e con mezzi limitati. E se non ci si pensa, pazienza: basta la bellezza del luogo e l’armonia con cui queste teoricamente invasive costruzioni si integrano con esso a stupire. Io, poi, sono fatto alla rovescia, non badateci: mi emoziona molto di più vedere una baracca in pietra e legno che serviva per dar da mangiare alle persone piuttosto che un anfiteatro dove le persone ci lasciavano le penne. Purtroppo queste splendide opere non sono più utilizzate, se non periodicamente per scopo dimostrativo in favore dei turisti. Mi è stato spiegato che da queste parti non si coltiva più il grano ed i mulini sarebbero “disoccupati”.
Prendo la spiegazione per buona ma mi rattristo ugualmente.
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