Anche per questa immagine trovata nel cassetto dei ricordi vale il discorso già fatto in precedenza riguardo alle mie capacità fotografiche; allora nessuno mi aveva spiegato che, nei ritratti, si dovrebbe mettere a fuoco l’occhio più prossimo all’obiettivo; ed io a quei tempi scattavo diciamo, per non essere volgari, alla random, ovvero dove coglievo, coglievo.
Fatta la dovuta tara per il trasferimento prima da diapositiva a supporto cartaceo e da questo a scansione digitale, questo scatto è comunque sfocato in modo vergognoso. Però ci sono affezionato come a nessuna altra foto. E non mi so nemmeno spiegare il motivo. Forse sarà solo perché, invecchiando, si diventa più sentimentali nei confronti delle cose del passato.
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