L’ho aspettata a lungo questa passeggiata nel Parco dei 100 Laghi. Giorni e giorni a programmare, il timore di non essere all’altezza dell’impegno fisico necessario per muoversi nella neve fresca con le ciaspole, abbigliato come l’omino della Michelin e, come al solito, carico come un mulo; le innumerevoli visite al sito del meteo, sacramenti a raffica quando la temperatura rendeva le precipitazioni piovose ma, infine, ci sono riuscito. Non sono propriamente soddisfatto delle foto scattate ma una scusante (a parte il dilettantismo) ce l’ho: è difficilissimo fare degli scatti decenti quando continuamente ci si guarda attorno ad occhi e bocca spalancati, ammirando lo spettacolo mozzafiato della natura.
Già lungo la strada forestale che dai Cancelli conduce ai Lagoni la vista è spettacolare e più volte mi fermo ad ammirare lo spettacolo della Valle Parma dall’alto, abbagliato dalla bellezza e dai riflessi del sole sulla neve. Il fatto, poi, che queste soste siano utili anche per rifiatare e non calpestare la lingua con le ciaspole è un particolare trascurabile.
Poi il sentiero si inoltra nel bosco e in più occasioni si passa sui ponticelli che scavalcano i torrenti grandi e piccoli, non ancora completamente ghiacciati, che scendono a valle.
Finalmente, dopo circa 5 km dalla partenza, il bosco si apre ed arrivo ai Lagoni, con il lago Gemini inferiore completamente ghiacciato e coperto di neve a darmi il benvenuto. Giusto il tempo di chiedermi se il ghiaccio sia in grado di reggere il peso di una persona (ma non credo, non ci sono tracce di animali sulla superficie e loro, certamente, in termini di sicurezza ne capiscono più di me) e mi rintano nel rifugio, per togliermi la neve di dosso e gustare uno “spuntino” a base di salsiccia e polenta. Quindi, per oggi, niente morte per annegamento ma suicidio con il colesterolo.
Poi ancora fuori nella neve, con il sole che si nasconde dietro al crinale e la temperatura che inizia rapidamente ad abbassarsi come l’oscurità in questo periodo dell’anno. Ancora qualche scatto e via di corsa (beh, per modo di dire) sulla pista del ritorno.
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