In una calda giornata di maggio passi in auto su uno dei nostri argini e ti guardi in giro distrattamente, perché sai cosa offre il paesaggio agricolo in questo periodo: il verde azzurrognolo dei campi di grano non ancora maturo, il giallo vivo dei campi di colza, il verde smeraldo delle coltivazioni di erba medica. Poi vedi qualcosa che “stona”, qualcosa che non ci può essere qui nella Bassa: una macchia viola punteggiata di rosso. E ti dici che la Provenza è lontana, non possono esserci campi di lavanda qui da noi, se non in rarissime eccezioni. Non puoi fermarti, non c’è tempo. Ma alla sera ritorni, trovi il campo viola che non può esserci ed hai la fortuna di parlare con un signore gentile, venuto anch’egli per fare foto, che ti spiega che queste meraviglie viola sono i fiori della Facellia (con al preziosa comparsa di fiordalisi e papaveri), coltivati per uno scopo ben preciso, grazie anche alla sponsorizzazione di una nota industria alimentare parmigiana: sono il pane delle api.
La Facelia è una pianta erbacea annuale che nei mesi caldi colora di un bel viola acceso campi e prati, regalando effetti cromatici davvero suggestivi. La sua fioritura abbondante e persistente piace molto alle api e a tanti altri insetti impollinatori ghiotti del suo nettare. Da questa pianta, infatti, si ricava un miele molto apprezzato e di altissima qualità. Una volta sfiorita, la Facelia si trasforma in un prezioso nutrimento per il terreno, tanto da essere considerata un vero e proprio concime naturale.
Si tratta di una delle piante da miele più ricercate e coltivate che ha un ruolo molto importante per la conservazione della biodiversità.
I suoi fiori, di colore blu-violetto, attirano api, bombi e tanti altri insetti utili. Le larve di questi insetti predano alcuni parassiti delle piante mentre gli esemplari adulti si nutrono del nettare e del polline. I frutti hanno una spiccata capacità germinativa e non appena cadono in terra generano nuove piante.
Il valore agronomico e ambientale della Facelia è ormai riconosciuto anche in Italia da un numero sempre crescente di agricoltori e apicoltori, che la utilizzano sia come rimedio salva-api, sia come concime naturale una volta che queste terminano il loro ciclo di fioritura. Questa pianta, infatti, ha come caratteristica peculiare, la caratteristica di fiorire in periodi dell’anno in cui le altre piante sono già sfiorite, costituendo un vero e proprio salvavita per le api in particolare. Inoltre la pianta rappresenta anche un’ottima fonte di nutrimento per animali da pascolo, come bovini ed equini.
2 Comments
Ciao, quindi se uno pianta questi fiori fa un favode sincero alle api? Grazie
Sì e non solo: il favore lo fa anche sé stesso (ed a tutti noi), perché le api sono essenziali per la vita sulla Terra.