“Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento.” è un aforisma di Robert Baden-Powell, il fondatore degli Scouts, quanto mai di attualità in questo periodo dell’anno. Ed aveva ragione, grosso modo. Non è il caso di farsi scoraggiare da un meteo così così per uscire per foto, anzi.
Ci sono situazioni particolari in cui il cielo parzialmente nuvoloso, la presenza di pioggerella che lava la polvere estiva e contribuisce a rendere brillanti i colori molto più di quanto accada in una giornata di sole battente, il venticello di ispirazione siberiana che tiene lontani i rompi… , volevo dire, il venticello fresco che accarezza le ultime foglie rimaste sui faggi, insomma, dicevo, in queste situazioni è addirittura preferibile andare in certi luoghi a far foto.
Esempio? Il Lago Santo nell’Appennino parmense. In un angolino c’è un torrente immissario che, poco prima di fondere le sue acque con il lago, forma alcune cascatelle incastonate in grossi massi, su molti dei quali si è formato un muschio (? mi serve un botanico) che definire verde brillante è un eufemismo; le foglie verdi, gialle ed arancio cadute qua e là impreziosiscono la vista con macchie di colori vivaci. E se tutto ciò lo vedessimo sotto un sole brillante sarebbe, sì, bello, ma nulla di paragonabile all’atmosfera dell’autunno.
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