Anche se mi sono dedicato alla fotografia da poco tempo, una delle prime domande che mi sono posto è se sia migliore la foto visualizzata sui numerosi supporti digitali disponibili oggigiorno ( computer, tablet, smartphone, televisione e così via) oppure la “vecchia” stampa su carta fotografica.
La risposta è pressoché scontata e condivisa dalla quasi totalità degli appassionati: la stampa fotografica è tutt’ora insostituibile. I motivi sono svariati, alcuni oggettivi ed altri prettamente legati al gusto personale: su tutti l’indiscutibile piacere di toccare con mano il frutto del proprio “lavoro” intellettuale e manuale; le foto visualizzate su un monitor di qualsiasi tipo sono retroilluminate e, pur apparendo spesso veramente bellissime, perdono la naturalezza della luce riflessa dal supporto cartaceo; le stampe fotografiche possono essere anche impreziosite da incorniciature adeguate che, in alcuni casi, riescono anche a stravolgere la prima impressione che ci rende una fotografia; inoltre la varietà dei supporti dedicati alla stampa (carte lucide, semilucide, opache, di cotone, senza dimenticare le decine di formati disponibili) consente di scegliere il tipo che maggiormente si adatta alla fotografia da riprodurre.
E se mai avessi avuto ancora qualche dubbio, me lo sono tolto definitivamente guardando le mie foto stampate appositamente per la mostra “La fotografia paesaggistica”: alcune mi piacevano già nella visualizzazione a monitor ma altre non mi convincevano pienamente; ebbene, rivedendole su carta ho cambiato radicalmente opinione e mi sono convinto che il processo di stampa, a patto che sia portato a termine in modo adeguato, è la conclusione naturale ed irrinunciabile di tutto il percorso fotografico.
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